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Il Premio Letterario Internazionale Mondello
Il Premio - XLVII Edizione
Premio Mondello Critica - Lorenzo Tomasin
Lorenzo Tomasin (Venezia, 1975) è ordinario di Filologia romanza e di Storia della lingua italiana all'Università di Losanna. Si è formato alla Scuola Normale Superiore di Pisa e ha ottenuto una Venia legendi in Romanische Philologie a Saarbrücken. Codirige il cantiere del Vocabolario storico-etimologico del veneziano (VEV) e ha codiretto la Storia dell'italiano scritto (Carocci 2014-21). Per Einaudi ha pubblicato Il caos e l'ordine. Le lingue romanze nella storia della cultura europea (2019) e Europa romanza. Sette storie linguistiche (2021).
Europa romanza. Sette storie linguistiche, Einaudi.
Un viaggio alla ricerca delle radici linguistiche europee, tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna. Dal Mediterraneo all'Inghilterra, dalla penisola iberica al Mar Egeo, o lungo la porosa frontiera che corre a ovest e a sud del mondo germanico, questo libro propone sette storie di donne e di uomini, di ebrei e di cristiani, di mercanti viaggiatori e di persone stanziali che vivono a contatto di piú lingue, dentro o sui confini della Romània. Nei documenti che li riguardano, di solito dedicati a vicende private e in genere liberi da qualsiasi preoccupazione letteraria, i volgari italiani, il francese, lo spagnolo, il catalano, il provenzale si mescolano tra loro, oppure incontrano il greco, l'arabo, l'ebraico, l'inglese o il tedesco.
Motivazione del Comitato di Selezione: Il nuovo libro di Lorenzo Tomasin, Europa romanza, corollario del precedente saggio, di destinazione più accademica, Il caos e l’ordine, mostra quanto la saggistica romanista possa assumere accattivanti forme narrative, senza perdere il suo rigore documentario e metodologico. Qui, nella definizione “critica letteraria”, l’attributo va a individuare non tanto il campo di studi, bensì l’attitudine stilistica dell’autore, che evidenzia infatti una prosa ricca e romanzesca. In sette storie, che muovono da altrettanti documenti d’archivio – testi di circolazione quotidiana ripescati dall’ombra della microstoria -, Tomasin evidenzia la plasticità e permeabilità plurilinguistica dei volgari, non solo romanzi, nel tardo medioevo. Straordinarie narrazioni che ricordano al lettore curioso quanto la materia prima dell’arte del discorso, anche nella sua traccia scritta, trascenda le individuazioni nazionali e grammatiche, per offrirsi quale traccia viva e mutevole del farsi del pensiero e della civiltà, in un orizzonte allargato e dialogante.