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Il Premio Letterario Internazionale Mondello
Il Premio - XLV Edizione
Premio Opera Italiana - Andrea Gentile
Andrea Gentile, I vivi e i morti, minimumfax
Andrea Gentile nasce nel 1985 a Isernia.
La sua prima prova narrativa è un libro per ragazzi, Volevo nascere vento(Mondadori 2012, Premio Il gigante delle Langhe e finalista Bancarellino). Successivamente scrive il suo primo romanzo, L’impero familiare delle tenebre future(il Saggiatore, 2012). Nel 2014, per Rizzoli, esce Volevo tutto: la Vita nuovae nel 2018 per minimumfax pubblica I vivi e i morti.
Dal 2014 è il direttore editoriale della casa editrice Il Saggiatore.
I vivi e i morti, minimumfax
A Masserie di Cristo, nel cuore di un Sud viscerale, fantasmagorico e magico, i vivi e i morti s'incontrano, talvolta senza riconoscersi. In questo luogo inesistente e remoto, la giovane Assuntina è scomparsa e tutto il villaggio non si dà pace. Tebaldo costringe la figlia Italia a ucciderlo e la madre la punisce rinchiudendola in una cantina. In un infernale carcere sotterraneo un Custode meticoloso assegna punizioni terribili a rei e innocenti e scrive lettere amareggiate a se stesso. Il tempo ricomincerà ancora una volta - ma si tratta di Genesi o Apocalisse? - e un Noi collettivo, transitorio e ipnotico, potrà narrare finalmente la follia degli uomini. Esiste solo il movimento infinito, il racconto che si racconta sempre di nuovo, per i vivi e per i morti. In questa storia ogni luce danza con le ombre, ogni spiegazione semplice e razionale dei fatti precipita in uno strapiombo di colpe oscure che ci interrogano profondamente e ci scherniscono. Andrea Gentile incanta, stupisce e scuote il lettore e, con sicurezza di sciamano, disgregando lo spazio-tempo narrativo, sposta il confine di quello che è possibile fare con la forma romanzo.
Motivazione: “I vivi e i mortiè un romanzo aperto a esiti sperimentali e di ricerca, con ambizioni di opera-mondo - un mondo rurale e fantasmagorico -, in fuga da forme più pacificate di narrativa di consumo. Possiede un impianto poderoso e monumentale, sorretto da una lingua straripante e dirompente”.