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Il Premio Letterario Internazionale Mondello

Il Premio - XLII Edizione

Premio Opera Italiana - Marcello Fois

Premio Opera Italiana - Marcello Fois

Marcello Fois, nato a Nuoro nel 1960, vincitore del Premio Italo Calvino 1992, vive e lavoro a Bologna. Ha pubblicato molti libri, tra cui: Falso gotico nuorese (Condaghes, 1993), Picta (Premio Calvino, 1992), Gente del libro (Marcos y Marcos, 1995-96), Il silenzio abitato delle case (Mobydick, 1996), Nulla (Il Maestrale, 1997), Sheol (Hobby&Work, 1997 e Einaudi, 2004 ), Sempre caro (Frassinelli e Il Maestrale, 1998 e Einaudi, 2009), Gap e Sangue dal cielo (Frassinelli, 1999 e Einaudi, 2010), Ferro Recente e Meglio morti (usciti negli Einaudi Tascabili nel 1999 e nel 2000, già precedentemente pubblicati da Granata Press), Dura madre (Einaudi, 2001), Piccole storie nere (Einaudi, 2002), Memoria del vuoto (premio Super Grinzane Cavour 2007, premio Volponi 2007 e premio Alassio 2007), Stirpe (Einaudi, 2009), Nel tempo di mezzo (Supercoralli, 2012), L'importanza dei luoghi comuni (Einaudi, 2013) e Luce perfetta (Einaudi, 2015). Ha scritto due racconti per le antologie Crimini (Einaudi Stile libero, 2005), Crimini italiani (Einaudi Stile libero, 2008) e L'altro mondo (Einaudi, 2011). Nel 2006 ha pubblicato la raccolta di poesie L'ultima volta che sono rinato. È fra gli autori di Scena padre (Einaudi 2013) e dell'antologia benefica Sei per la Sardegna (Einaudi 2014, con Francesco Abate, Alessandro De Roma, Salvatore Mannuzzu, Michela Murgia e Paola Soriga). Ha inoltre curato l'antologia Undici per la Liguria (Einaudi, 2015).

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Luce perfetta, Einaudi, 2015. Cristian e Maddalena si conoscono da sempre, e se il destino non si fosse messo di traverso sarebbero già l'uno dell'altra. Tra loro due, esattamente al centro, c'è Domenico: amico fraterno di Cristian, promesso sposo di Maddalena. Seguendo fino ai nostri giorni la stirpe dei Chironi, Marcello Fois racconta la contemporaneità come un tempo eterno. Il respiro epico e la tensione drammatica della sua scrittura danno vita a una storia dove il desiderio e la vendetta, la colpa e il perdono, si fondono inestricabilmente. Mostrandoci come la letteratura, da sempre, parli di una cosa sola: di noi.

La motivazione espressa dal Comitato di Selezione
Benché perfettamente leggibile come romanzo autonomo, Luce perfetta di Marcello Fois (Einaudi, 2015) conclude e corona la trilogia avviata con Stirpe (2009) e proseguita con Nel tempo di mezzo (2012). La storia delle due famiglie Chironi e Guiso ha il sapore epico di una saga, percorsa con grande intensità drammatica e impeccabile controllo del ritmo narrativo. I rapporti fra i personaggi sono improntati a sentimenti potenti ed elementari, abbastanza tenaci da perpetuarsi lungo anni e anni di latente segreta attesa, e tanto rapinosi da esplodere ribaltandosi d’improvviso nei loro opposti. La vicenda si svolge sullo sfondo della Sardegna degli ultimi decenni – Nuoro in primo luogo – con riferimenti non accessori a vicende della società contemporanea; eppure il senso degli avvenimenti appare dominato da una fatalità arcaica, dal destino antico della stirpe, anticipato in sogni e presagi, ribadito in ossessioni e apparizioni. Fois si conferma con questo libro narratore di vaglia, profondamente radicato nella cultura e nel paesaggio (urbano, oltre che naturale) della regione nativa, capace di costruire un intreccio ricco di colpi di scena e popolato da figure ritratte (ma forse bisognerebbe dire: incise) con vigorosa economia di mezzi, come sculture di legno. Chi conosce i precedenti libri apprezzerà la coerenza del disegno d’insieme; chi comincerà da questopotrà scoprirla a ritroso, in un percorso circolare del tutto consono allo spirito dell’opera.

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