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Il Premio Letterario Internazionale Mondello
Il Premio - XLII Edizione
Premio Opera Italiana - Emanuele Tonon
Emanuele Tonon, Fervore (Mondadori)
Emanuele Tonon è nato a Napoli nel 1970 ed è cresciuto a Cormòns, Gorizia. Fin da ragazzo ha lavorato come operaio nell'industria del legno finché, a diciannove anni, è entrato nel convento francescano di Spello. Nel 1996, durante il triennio teologico ad Assisi, in seguito a una crisi vocazionale, ha smesso l'abito religioso. Attualmente vive a Bitetto, in provincia di Bari. Nel 2009 ha pubblicato Il nemico (Isbn edizioni), accolto con grande calore da critici e lettori, e ha vinto il premio letterario Esor-dire. Nel 2011 è apparso, sempre per Isbn, La luce prima, di prossima pubblicazione per l'editore francese Verdier con il titolo La prime lumière. Nel 2013, incluso nell'edizione tascabile del Nemico, è uscito il poemetto La mela nella schiena. Sempre nel 2013 66thand2nd ha pubblicato I circuiti celesti, un memoir dedicato a Marco Simoncelli. Di lui Antonio Moresco ha scritto: "Sono poche le persone che si accostano alle cose con tale intensità e che hanno un simile sentimento del mondo, e queste persone sono il sale della terra e sono vicine al mio cuore".
Fervore, Mondadori, 2016.
Ogni risveglio è un venire al mondo: violenza dello strappo, stordimento, gloria di incontrare ciò che è vivo. Di albe così il protagonista e narratore di questa storia ne ha davanti tante, tutte quelle che compongono l'anno del suo noviziato nel convento francescano di Renacavata, in Centro Italia. Sono i dodici mesi della "prova", in cui si veste il saio e ci si prepara a emettere i voti: un tempo assorto, di isolamento, lavoro manuale, preghiera. Giornate in cui l'esperienza interiore – estatica, a volte, a volte annichilente – si amplifica fino a invadere lo spazio della realtà concreta, sottoponendola a una reinterpretazione radicale. Il protagonista senza nome approda qui appena ventenne, infiammato da un bisogno di senso e appartenenza, deciso a rifiutare un destino omologato, disgustato dalla sensazione di essere una tra milioni di "vacche che sconoscevano la morte, che non conoscevano i ganci cui sarebbero finite appese". Le ore trascorrono nella solitudine della cella, l'alambicco in cui leggere, scrivere, sognare unioni mistiche e carnali; in comunione coi compagni, nel canto, durante i pasti, nelle riunioni intorno al fuoco; e nel lavoro: zappare la terra, raccoglierne i frutti, alternarsi nella pulizia degli spazi comuni. In una "riproposizione della giullaresca vita del santo di cui avevamo preso a seguire le orme: non l'agonizzante stratega stimmatizzato, funzionale alla Chiesa e al potere, ma il Giullare pazzo che per poco tempo aveva potuto essere Francesco".
La motivazione espressa dal Comitato di Selezione
Con Fervore, Emanuele Tonon prosegue coerentemente il suo percorso di narratore del rifiuto. I temi dell'omologazione sociale sono qui declinati in modo originale, nel dissidio tra un bisogno di appartenenza, avvertito come esigenza assoluta, e la solitudine dell'esperienza monastica, che appare agli occhi del novizio come la sovversione dell'ordine esterno. Con questo romanzo la scrittura di Tonon si fa ancora più tesa rispetto alle prove precedenti, raggiungendo punte espressionistiche e provocando accensioni liriche. Il lettore è coinvolto all'interno di uno spazio sacro, una terra di nessuno dove le regole del mondo si scontrano con una tensione verso la verità, necessaria e inattuale, di cui l'autore si fa ultimo portavoce.