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Il Premio Letterario Internazionale Mondello
Il Premio - XLII Edizione
Premio Opera Italiana - Romana Petri
Romana Petri, Le serenate del Ciclone (Neri Pozza)
Romana Petri è nata a Roma e vive attualmente tra questa città e Lisbona. Ha ottenuto numerosi premi come il Premio Mondello nel 1990 con l’opera prima “Il gambero blu” (Rizzoli), il Rapallo Carige, il Grinzane Cavour e il Bottari Lattes. È stata due volte finalista al Premio Strega. Traduttrice, editrice e critico letterario collabora con ttl La Stampa, il Venerdì di Repubblica, Corriere della Sera e Il Messaggero. È tradotta in Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Spagna, Serbia, Olanda, Germania e Portogallo. Tra le sue opere: Ovunque io sia(BEAT 2012), Alle Case venie, I padri degli altri, La donna delle Azzorre, Dagoberto Babilonio, un destino, Esecuzioni, Tutta la vita, Figli dello stesso padre e Giorni di Spasimato amore
Le serenate del Ciclone, Neri Pozza, 2015.
I libri sui padri sono sempre una resa dei conti col morto che, in quanto tale, non parla. Non così questo libro insolito e straordinario, per metà puro romanzo e per l’altra metà memoir familiare, che parte invece dal giorno in cui il futuro padre nasce e ne reinventa la storia. Romana Petri racconta così i sessantatré anni di vita di un uomo, dal 1922 al 1985, ma anche quelli italiani, dal fascismo alla guerra alla ricostruzione al boom economico e oltre. C’è l’infanzia nell’Italia rurale nella campagna vicino a Perugia, e poi l’adolescenza condivisa con una banda di scavezzacollo in quella città allora poco più grande di un paese, tra serenate notturne al balcone della bella di turno ed esuberanti scazzottate coi soldati alleati giunti dopo la liberazione. E poi c’è una Roma carica di promesse, in anni in cui nessuna meta è preclusa: il benessere, le auto sportive, le villeggiature, le conquiste amorose, un successo che pare senza limiti. Infine, la realtà che cancella l’illusione di non poter mai più tornare indietro: la caduta, le crisi, le difficoltà da cui riemergere con la tenacia degli anni formativi. Mario Petri detto “Ciclone” è un padre ingombrante. È grande e grosso ma capace di coltivare una sua fine sensibilità. Ha l’animo di un cavaliere antico, e il suo futuro sarà quello di un uomo di spettacolo nato per vestire i panni di personaggi eroici tanto nell’opera lirica quanto nel cinema. Intorno a Mario e Lena e ai figli nati dal loro grande amore s’incontrano tanti personaggi famosi, da Maria Callas a Herbert von Karajan, da Sergio Leone a Jack Palance e Tatiana Tolstoj. È un mondo fatto apposta per incantare una figlia che del padre, però, intuisce un lato segreto: l’animo fragile e indifeso in un corpo da gigante. Un padre che sa proteggerla fisicamente ma al quale fare anche un po’ da madre.
La motivazione espressa dal Comitato di Selezione.
Nella frequenza con cui, negli ultimi anni, una generazione di autori racconta il proprio passato concentrandosi soprattutto sulla figura paterna, Romana Petri riesce non soltanto a celebrare letterariamente il mito del padre, grande cantante lirico e attore, ma a ricostruire l’Italia piccola, quella che assisteva ai grandi cambiamenti storici restandone ai margini o soffrendone solo le conseguenze. Il linguaggio ibridato con cui, nella prima parte, narra le campagne dell’Umbria, muta nella seconda, quella che assume i toni dell’autofiction, nella partecipe rievocazione del rapporto padre-figlia, raggiungendo un equilibrio stilistico di rara armonia.