News
Il Premio Letterario Internazionale Mondello
Il Premio - XLV Edizione
Premio Opera Italiana - Giulia Corsalini
Giulia Corsalini, La lettrice di Čechov, nottetempo
Giulia Corsalini vive a Recanati con un marito e due figli. Ha conseguito una laurea in Lettere e un dottorato in Italianistica. Insegna al liceo classico Leopardi di Recanati e all’Università degli Studi di Macerata. È anche autrice di saggi di critica letteraria: ha pubblicato, tra gli altri, Il silenzio poetico leopardiano(1998) eLa notte consumata indarno. Leopardi e i traduttori dell'Eneide (2014).
La lettrice di Čechovè il suo primo romanzo.
La lettrice di Čechov, nottetempo.
Nina ha quarant’anni, è una donna ucraina di lingua russa. Arriva in Italia per accudire una signora anziana. Nel suo paese ha lasciato il marito malato e l'amata figlia Katja, a cui spera di poter assicurare un futuro brillante, la laurea in medicina, il matrimonio. La sua solitudine si divide tra le faccende domestiche e il risveglio di una passione per gli studi umanistici. Nel tempo libero frequenta la biblioteca dell'Università della cittadina in cui si è trasferita: legge Čechov in particolare, che la spinge a frequentare l'istituto di slavistica dell’Università. Lì conosce il professore di Lingua e Letteratura russa, Giulio De Felice, che le offre un contratto temporaneo di docenza. La loro relazione, in gran parte inespressa e fatta di piccole occasioni mancate, finisce tuttavia per trattenerla in Italia, compromettendo il rapporto con la figlia. Intanto, l'arrivo di un nuovo ricercatore offre a De Felice l'occasione di lasciare che Nina torni nel proprio paese. Seguono anni di vuoto e silenzio, improvvisamente interrotti da un invito di De Felice che reclama la sua presenza a un convegno su Čechov. Corsalini, al suo esordio nella narrativa, mette in scena una storia esemplare, un teatro privato fatto di passioni silenziose, di coraggio senza testimoni, di stoicismo e dignità.
Motivazione: “La lettrice di Čechovè un meccanismo perfetto di grande semplicità ed eleganza, in cui la stratificazione letteraria non appesantisce la pagina ma la rafforza nella direzione di una scrittura ‘malinconica e interiore’ di notevole spessore introspettivo. È un inno alla vita composto con garbo e mai urlato, un esordio notevolmente riuscito”.