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Il Premio Letterario Internazionale Mondello

Il Premio - XLI Edizione

Premio Autore Straniero

Premio Autore Straniero

Il vincitore del Premio Autore Straniero
Emmanuel Carrère


Scrittore, regista e sceneggiatore, Emmanuel Carrère è nato a Parigi nel 1957 e si è laureato all'Istituto di Studi Politici della capitale francese. I suoi esordi sono stati nella critica cinematografica, per Positif e Télérama. Il suo primo libro, il saggio Werner Herzog, è stato pubblicato nel 1982.

Nel 1983 esce il suo primo romanzo L'amico del giaguaro, edito da Flammarion. Il successivo, Bravura (1984, in Italia per Marcos y Marcos, 1991), è stato pubblicato da P.O.L.

Successivamente escono: Baffi (La Moustache, da cui nove anni dopo lo stesso Carrère trae l’omonimo film), Fuori tiro (Theoria, 1989 – edizione originale Hors d'atteinte, 1988), La settimana bianca (Einaudi, 2004 – La Classe de neige, 1985), L'avversario (Einaudi, 2000 – L'Adversaire, 2000), Facciamo un gioco (Einaudi, 2004 - L'Usage du Monde, 2002), La vita come un romanzo russo (Einaudi, 2009 – Un roman russe, 2007), Vite che non sono la mia (Einaudi, 2001 – D'autres vies que la mienne, 2009). 

Del 1993 è Io sono vivo e voi siete morti. Philip Dick, 1928-1982: una biografia (Je suis vivant et vous êtes morts), uscito in  Italia nel 1995 con Theoria.

Tradotta in Italia dal 1996 al 2011 da Einaudi, che ne ha pubblicato cinque titoli, l'opera di Carrère viene rilanciata nel 2012 da Adelphi con la biografia del controverso personaggio Limonov, bestseller di vendite, e la ripubblicazione delle opere precedenti. Nel 2015 sempre per Adelphi esce Il regno: conducendo la sua inchiesta su «quella piccola setta ebraica che sarebbe diventata il cristianesimo», Carrère fa rivivere davanti ai nostri occhi gli uomini e gli eventi del I secolo dopo Cristo quasi fossero a noi contemporanei.


  • La motivazione di Antonio Scurati
    Emmanuel Carrère è lo scrittore che meglio di ogni altro esprime il paradosso del dilagante culto dell'Io in un mondo sempre più massificato, un mondo in cui chiunque può assistere a distanza allo spettacolo di esistenze anonime e per sempre estranee. In questo modo ha trasformato, libro dopo libro, le "vite degli altri" in "vite che non sono la mia". E si tratta pur sempre di una forma di relazione.


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