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Il Premio Letterario Internazionale Mondello
Il Premio - XLI Edizione
Premio Opera Italiana - Nicola Lagioia
VINCITORE PREMIO OPERA ITALIANA
Nicola Lagioia – La ferocia (Einaudi)
Nicola Lagioia è nato a Bari nel 1973.
Con Minimum Fax ha pubblicato Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (2001). Con Einaudi: Occidente per principianti (Supercoralli, 2004), Riportando tutto a casa (Supercoralli, 2009, Super ET 2011; Premio Viareggio-Rèpaci, Premio Vittorini, Premio Volponi) e La ferocia (Supercoralli, 2014). www.minimaetmoralia.it
La ferocia (Einaudi)
In una calda notte di primavera, una giovane donna cammina nel centro esatto della strada statale. È nuda e coperta di sangue. A stagliarla nel buio, i fari di un camion sparati dritti su di lei.
Quando, poche ore dopo, la ritroveranno ai piedi di un autosilo, la sua identità verrà finalmente alla luce: è Clara Salvemini, prima figlia della più influente famiglia di costruttori locali. Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero andate così? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli - in particolare quello con Michele, l'ombroso, l'instabile, il ribelle - può aver giocato un ruolo determinante nella sua morte? Le ville della ricca periferia barese, i declivi di ogni rapida ascesa sociale, le tensioni di una famiglia in bilico tra splendore e disastro: utilizzando le forme del noir, del gotico, del racconto familiare, scandite da un ritmo serrato e da una galleria di personaggi e di sguardi che spostano continuamente il cuore dell'azione, Nicola Lagioia mette in scena il grande dramma degli anni che stiamo vivendo. L'intensità della scrittura - mai così limpida e potente - ci avviluppa in un labirinto di emozioni, segreti e scoperte, che interseca le persone e il loro mondo, e tiene il lettore inchiodato alla pagina.
- La motivazione espressa dal Comitato di Selezione
L’ultimo romanzo di Nicola Lagioia, La ferocia riesce a fondere e tenere insieme, con rigore e profondità non comuni, complessità narrativa e densità stilistica, senza dimenticare la leggibilità. La ferocia è costruito, a prima vista, intorno a un impianto noir, che si fa anche saga familiare e romanzo sociale. Il punto di partenza è la morte, ufficialmente per suicidio, di Clara, figlia del potente palazzinaro barese Vittorio Salvemini. Clara ha un fratello e una sorella perfettamente integrati nella famiglia e nel torbido mondo che le ruota attorno, ma anche un fratellastro, Michele, che ha sofferto di gravi disturbi psichici e che con lei aveva un legame speciale: proprio lui, il “bastardo”, il non-integrato, si trasformerà in una specie di detective, strumento privilegiato per accertare una problematica verità. Ma il suo sofferto percorso verso la conoscenza, dei fatti e di se stesso, s’intreccia sistematicamente anche con la caleidoscopica messa in scena dei punti di vista, delle percezioni e dei ricordi di moltissimi personaggi, alternati ritmicamente, in un “gioco di specchi […] simile a quello da cui nasce la coscienza”. Accanto alla folta schiera dei personaggi del romanzo si muovono poi innumerevoli animali: sono spesso un po’ disgustosi (falene, formiche volanti, ragni, mosche, insetti vari, rane, ratti), correlativo oggettivo di un mondo moralmente buio; ma sono anche esseri pieni di eleganza e bellezza, uccelli e felini, a ribadire costantemente la presenza di una vitalità della natura elementare e inarrestabile, insensata e però bellissima, che non smette di contrastare e contestare “la ferocia” degli umani.