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Il Premio Letterario Internazionale Mondello

Il Premio - XLVIII Edizione

Premio Opera Italiana - Domenico Starnone

Premio Opera Italiana - Domenico Starnone

Domenico Starnone (Napoli, 1943) ha vinto il Premio Strega nel 2001 con Via Gemito, ripubblicato nel 2020 con Einaudi. Per Einaudi ha inoltre pubblicato Spavento (2009, Premio Comisso), Autobiografia erotica di Aristide Gambía (2011), Il salto con le aste (2012, prima edizione 1989), Condom (2013), Lacci (2014, The Bridge Book Award), Scherzetto (2016, Premio Isola d’Elba, finalista al National Book Award nella traduzione di Jhumpa Lahiri), Le false resurrezioni (2018) e Confidenza (2019). Dai suoi libri sono stati tratti film di successo, tra i quali La scuola di Daniele Luchetti, Auguri professore di Riccardo Milani, Denti di Gabriele Salvatores e Lacci di Daniele Luchetti. Scrive ogni settimana su «Internazionale».

 

Vita mortale e immortale della bambina di Milano, Einaudi

Immaginate un bambino sognatore, sempre affacciato alla finestra. La nonna sfaccenda in cucina, e ogni tanto butta un occhio a guardarlo. Lui invece fissa sedotto il balcone del palazzo di fronte, dove la bambina dai capelli neri danza la sua danza temeraria. Per un amore così, un ragazzino ardimentoso può spingersi a prodezze estreme, duelli all’ultimo sangue, addirittura a parlare l’italiano. Sarà la nonna – che per lui ha un’adorazione smisurata – a vegliare sulle sue millanterie, seduta nel cantuccio della cucina. Lei non ha dimestichezza con le parole, ma non difetta di fantasia. Quando, forte della sua lunga vedovanza, gli racconta della fossa dei morti, scolpisce immagini indelebili nella mente del nipote. Da bambini si può essere tutto. L’esploratore o il mozzo, il naufrago o «il caubboi», Ettore o Ulisse. Da bambini ci si può innamorare guardando il balcone tutto celeste del palazzo davanti, o credere di aver trovato la fossa dei morti proprio dietro l’aiuola del cortile, da dove si sentono salire inequivocabili tonfi sinistri. Un libro irresistibile, tagliente come le spade della fantasia nascoste sotto il letto, prezioso come un gioiello di famiglia, in cui la scoperta dell’amore e la scoperta della morte si inseguono segnando la fine dell’infanzia. O, chissà, prolungandola al punto che ci si attarda nei giochi e, come teme la nonna, non si cresce più.

 

Motivazione del Comitato di Selezione: «Vita mortale e immortale della bambina di Milano» reinventa, stupendo ancora, la letteratura di Domenico Starnone, maestro d’interpretazione della realtà, della fantasia e dell’umano. La piccola e quotidiana storia di un bambino, dei suoi duelli epici nella scarna realtà di un cortile napoletano e di un meno trionfale ingresso nell’età adulta, spalanca le porte sugli sconfinati mondi dell’infanzia, di amore e morte e di ciò che c’è dopo la morte: il potere evocativo del racconto.