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Il Premio Letterario Internazionale Mondello

Il Premio - XLI Edizione

Premio Critica Letteraria

Premio Critica Letteraria

VINCITORE PREMIO CRITICA LETTERARIA 
Ermanno Cavazzoni - Il pensatore solitario (Guanda)


Ermanno Cavazzoni è nato nel 1947 a Reggio Emilia e vive a Bologna dove insegna all’Università. È autore di vari libri di narrativa: Le tentazioni di Girolamo (Bollati Boringhieri, 1991), I sette cuori (Bollati Boringhieri, 1992), scherzo letterario da De Amicis, Le leggende dei santi (Bollati Boringhieri, 1993), traduzione scherzosa e infedele da Jacopo da Varagine, Vite brevi di idioti (Feltrinelli, 1994), Cirenaica (Einaudi, 1999) e Il limbo delle fantasticazioni (Quodlibet, 2009). Con Gianni Celati è stato ideatore e curatore della rivista Il semplice.

Il pensatore solitario (Guanda) Un esercito di pensionati in guerra con la Grecia, un eremita mancato perseguitato da Equitalia, un Dio distratto che crea l’universo per sbaglio, e poi un sindacomadre, uno ziovigna, un Poeta da Gabinetto… L’Italia di Cavazzoni è davvero un Paese delle meraviglie. Allora perché non pensare di risolvere la Crisi valorizzandone le vere potenzialità? Questo libro ci spiega perché una nazione di evasori fiscali è più equilibrata e felice. Descrive le future famiglie in cui la relazione più significativa è quella con gli elettrodomestici di casa, codificata da unione civile. Propone, per aumentare la produttività, l’accorpamento delle festività in un unico giorno, con una surreale sagra che fonde Natale e Ferragosto, Carnevale e la Liberazione… E ribaltando i luoghi comuni ci mostra il presente in cui viviamo sotto una luce nuova, eccentrica e viva. Intellettuale felicemente disorganico, Ermanno Cavazzoni compone il racconto rivelatore, e nello stesso tempo romanzesco, di un’Italia «vista dalla luna», trascinandoci in un’irresistibile scorribanda tra i mali del Paese e le loro possibili, o impossibili, soluzioni. 

  • La motivazione espressa dal Comitato di Selezione
    Ermanno Cavazzoni è uno scrittore unico nel panorama letterario del nostro Paese: non somiglia a nessuno e nessuno somiglia a lui. La sua opera sembra confermare quanto ha scritto una volta Italo Calvino: la letteratura italiana è fatta di scrittori unici e di casi singolari. La diversità di Cavazzoni si coglie benissimo in questo libro, Il pensatore solitario. Sono ventuno testi di argomento saggistico; partono tutti da un’idea o un’immagine, e la sviluppano in modo inconsueto. Cavazzoni afferra al volo un pensiero, un’intuizione, a volte una piccola notizia, letta chissà dove, e subito ci lavora sopra, per paradosso più spesso, ma anche per invenzione e creazione. Ipotizza che Hitler sia morto da bambino, che uno voglia fare oggi l’eremita, che lo Stato provi a risolvere l’annoso problema dei pensionati stroncandoli, o ancora che la UE consigli all’Italia di riunire tutte le feste dell’anno nel Natale per risparmiare, che venga fondato il partito Notax, che esista il garibaldino mille e uno vocato a gettarsi in mare dalla nave, che la grande rivoluzione nella famiglia sia stata l’introduzione degli elettrodomestici, che vincere al Superenalotto sia una maledetta sfortuna. Sono saggi in forma di racconto e racconti in forma di saggio. Anche in questo caso la saggistica di Ermanno Cavazzoni è unica e inusuale. Quello che si può dire è che sono sempre testi “alla Cavazzoni”. La sua prerogativa è di essere un meraviglioso genio congetturale. Formulata ipotesi e ci opera attorno con perfetta coerenza e assoluta arbitrarietà: la sua è una coerenza arbitraria. Il tutto all’interno di una prosa apparentemente cristallina, in realtà perfetta per rendere la normalità di una follia immaginativa che non ha limiti se non se stessa. Libro solitario e meditativo, andrebbe adottato nelle scuole superiori come esempio di prosa italiana e di pensiero indipendente, e letto in classe a voce alta. Farà ridere, ma soprattutto resterà ancora nella memoria degli ascoltatori agendo a lungo nella loro immaginazione.

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