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Il Premio Letterario Internazionale Mondello

Il Premio - XLII Edizione

Premio Autore Straniero - Marilynne Robinson

Premio Autore Straniero - Marilynne Robinson

Marilynne Robinson è docente all'Iowa Writers' Workshop e scrive sulle più importanti riviste letterarie.

Il suo primo romanzo, Housekeeping (1980) ha vinto il PEN/Hemingway Award per la miglior opera prima e ha creato un enorme seguito di critica e pubblico. Successivamente la Robinson ha pubblicato due raccolte di saggi: Mother Country (1989) e The Death of Adam (1998). L'acclamatissimo Gilead (Einaudi, 2008) ha vinto il National Book Critics Circle Award for Fiction 2004 e il Pulitzer Prize for Fiction 2005.
Einaudi ha pubblicato nel 2011 Casa e nel 2015 Lila. Nel 2012 ha ricevuto la “National Humanities Medal” attribuita direttamente dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, per la grazia e intelligenza della sua scrittura.


La motivazione di Michela Murgia:

Ho scelto Marylinn Robinson perché con i suoi libri – in particolare la trilogia composta da Gilead (con il quale ha vinto il Pulitzer), Casa e Lila- in questi anni si è mostrata capace più di altri di rendere narrativamente il dono perduto dell'epica contemporanea. La parola contemporaneità per anni ha indicato la condizione di persone, cose e azioni che avevano luogo nello stesso tempo; bastava questa coincidenza temporale a permetterci di considerarle in un rapporto di reciproca influenza. La nostra vita attuale si esprime in condizioni opposte: la dimensione iper-connessa della rete e le sue protesi tecnologiche ci consentono di essere presenti nello stesso tempo in molti luoghi, ma deformano il concetto di contemporaneità fino a renderci assenti nell'unico istante storico di cui siamo davvero custodi. La percezione del passato, del presente e del futuro è cambiata profondamente, e con essa anche i concetti di memoria, di responsabilità e di speranza che vi erano intrecciati. Sembra non esserci epica letteraria possibile in un tempo pensato come una sequenza di istanti contemporanei intercambiabili, eppure Robinson ne ha scritta una. Lo ha fatto attraverso la voce di John Ames, il reverendo ottantenne che custodisce la memoria di tre generazioni e riesce a passarla al figlio di sette anni con una consapevolezza che illumina il presente di una luce tridimensionale che nessuno schermo retroilluminato potrà mai accendergli addosso. Di quel filo non spezzato abbiamo un disperato bisogno.

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